Come si è sviluppata l'arte rupestre nel Paleolitico?

Lo sviluppo delle comunità sta alla base del processo di evoluzione della nascita della cosiddetta arte rupestre. Infatti nuove figure si affacciavano nel panorama sociale dell'uomo. Probabilmente sciamani, connessi a riti magico-rituali, sono gli "inventori" della nascita delle rappresentazioni figurate rinvenute dentro le grotte. Lo sviluppo dell'arte rupestre in taluni casi, come l'Addaura, dimostrerebbe l'esistenza di personaggi dediti in determinati periodi alla realizzazione dei graffiti. Quindi le comunità che avevano una diversificazione di attività presentavano un certo grado di organizzazione sociale. Queste si manifestano in modo improvviso e già pienamente sviluppato. Raffigurazioni veristiche soprattutto di animali, ma anche uomini, denotano una certa capacità ed uno spirito di osservazione eccellente.
Riproduzione di uno dei bisonti di altamira
Come venivano realizzate le raffigurazioni?

Esse venivano realizzate o per incisione o per pittura. Talvolta le due tecniche si ritrovano utilizzate nella stessa grotta o nella stessa figura. L'incisione può essere più o meno profonda ed era realizzata con punteruoli di pietra.  La pittura utilizzava vari colori per le figurazioni, diverse ocre, dalle tonalità di rosso, giallo, bruno, ed il carbone per il nero.


Uomo primitivo mentre incide alcune figure nella parete di una grotta. Uomo primitivo che realizza un disegno su una parete.
Cosa rappresentavano?

I soggetti più rappresentati sono gli animali, le specie importanti per la selvaggina: cavalli, bisonti, renne, cervi, stambecchi, orsi, mammut.   Raramente è rappresentato l'uomo, se non in immagini particolari, con pelli di animali, in atteggiamenti rituali e con copricapo. Non sono rappresentate mai le piante, con le quali non interagivano.
Mammut insieme ad altri animali. Arte pittorica rupestre
Come li rappresentavano?

Gli animali sono raffigurati di profilo spesso con forti linee di contorno, talvolta con la cosiddetta torsione prospettica della testa e delle corna.  Non sono mai inseriti entro riquadri o con dei limiti ben precisi del disegno. Risultano delle raffigurazioni immerse nel foglio - parete, che non interagiscono con altre rappresentazioni.

Cerbiatto con contorni ben definiti Equide privo di contorni
Si può parlare di vera arte?

Il termine di "arte parietale" indica ogni espressione grafica entro grotta, o riparo, atta a rappresentare singoli o gruppi di raffigurazioni iconiche o aniconiche. Per molti studiosi di preistoria il termine è sin troppo legato alla cultura moderna, mentre in realtà non si può parlare di arte vera e propria quando si studia un tipo di società e di cultura così semplice ed antica. L'arte in sé si ha quando chi la produce vuole lasciare una traccia di sé stesso, vuole esprimere un concetto "artistico". L'uomo preistorico non aveva coscienza di se stesso come noi lo intendiamo. Il senso delle raffigurazioni è magico-religioso, non artistico. Si rappresentano spesso animali interi, o parti di essi, per propiziare la caccia, mentre più complesso è il significato della raffigurazione umana. Le rappresentazioni figurate del Paleolitico, quindi, avevano una funzione prettamente, o unicamente, di tipo propiziatorio nell'attività venatoria. L'uomo vedeva l'animale come fonte di sussistenza, ma anche come possibilità di morte.  Cercava quindi di sconfiggere la paura e la possibilità di fallire, che significava morire di fame, attraverso questi disegni che acquistavano un carattere apotropaico. Le rappresentazioni di animali sulle pareti delle grotte non si proponevano un effetto figurativo, cioè non servivano ad abbellire, ma per propiziarsi la caccia.

Riproduzione di due bovidi e di due cervi.
Vi è un aspetto magico-religioso nelle rappresentazioni?

E' opinione di molti studiosi che si è di fronte ad una sorta di "animalismo", che consiste in un legame magico-religioso tra uomo e animale, soprattutto quello oggetto di caccia. Le rappresentazioni dell'uomo che danza ricoperto di pelle di animale ne può essere un esempio. 

Mano di un uomo sulla parete di una grotta